Marco Lay
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Nato a Sassari nel 1957, dove vive e
opera. Nella prima giovinezza ha frequentato la Scuola Media annessa al
locale Istituto Statale d'Arte e successivamente conseguito la maturità
d'Arte Applicata. E' laureato all'Accademia di Belle Arti di Sassari con
110 e lode. L’artista è sedotto dalla bellezza della natura e dai colori della sua terra, dove l’aria limpida e cristallina sembra narrare favole antiche sopite nella memoria degli uomini, egli esprime le emozioni, traducendole in poesia di colori e immagini, evocanti ricordi di bambino e angoli di paesaggio. Visioni della natura e appunti di memorie si realizzano nelle tele, eseguite con il senso di un racconto lirico, che rivela l' adesione ad alcune correnti artistiche, prima fra tutte l’impressionismo e i suoi geni, resa evidente negli effetti di luce vibrante che corrono sulla superficie del colore, spesso condotto a spatola, in materiche nuances, che accendono di atmosfere seducenti cieli, colline, città, spiagge e acque. I paesaggi dal carattere intimista e solitario, avvolti dall’aura della lontananza e sottratti alla presenza dell’uomo, sembrano voler visualizzare versi pascoliani tanto legati ad un mondo rurale, che con i suoi simboli sta per scomparire. La tecnica nasce dall’urgenza di tradurre l’istante dell’emozione, il gesto è quindi veloce, e il rigore disegnativo, cede il passo al dominio di una pennellata dal carattere sempre più astratto; le ultime opere fanno intravedere anche una forza “espressionista” e un vigore, di pennellate fluide ma decise, che alternano toni cupi e tocchi accesi di colore, in cui predomina il giallo, la cui interazione cromatica è corrispondente alla complessità delle sensazioni da esprimere.
L’armonia nasce come per incanto e osservando
scorrere davanti agli occhi, quasi rapiti e persi, i paesaggi, dove
regna calma e tranquillità, sembra di udire in lontananza il piano di Debussy
suonare il “Chiaro di luna”; tutto sembra pervaso da un arcadico silenzio che
permette alla luce, con le sue trasparenze e varianti, di essere la
protagonista. A voi tutti, buona visione.
Marco Lay
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